Qual è il pavimento per esterno più economico per la tua casa?

Lo dicevano i nostri nonni: il pavimento per esterno più economico è quello che dura di più e che rimane bello come il primo giorno. Ecco come scegliere quello su misura per te

Sei alla ricerca del pavimento per esterno più economico per la tua casa?

La risposta è nella saggezza dei nostri nonni.

Lascia che mi presenti: sono Massimo Di Giuseppe, amministratore di Vibrotek, azienda da 30 specializzata nella produzione di pavimentazioni ultra resistenti ed eco-compatibili.
Da oltre 30 anni continuo ad occuparmi di migliorare la qualità della vita nelle case dei pugliesi, avendo un sistema di pavimentazione esterna in grado di:

  • mantenere inalterata la sua bellezza nel tempo,
  • valorizzare il contesto abitativo,
  • contribuire a realizzare corti, cortili e giardini degni di nota,
  • resistere a qualunque sollecitazione.

Nella mia vita, non mi sono limitato a produrre il pavimento più resistente al mondo, ma ho voluto fare molto di più.
Ho messo tutta la mia esperienza al servizio di tutti coloro desiderino un risultato di eccellenza per gli spazi esterni della propria casa.

Ho ideato un vero e proprio Metodo per assicurarti il miglior risultato possibile in termini di bellezza, durabilità e funzionalità.

L’obiettivo finale è offrire ai miei clienti la possibilità di acquistare il pavimento per esterno più economico per la propria casa.

Starai pensando che io sia impazzito, vero?

Che interesse avrei a proporre un qualcosa di economico, dopo che per anni ho perseguito concetti nobili come qualità, assistenza, garanzie, ecc?

La verità è che sto perseguendo il fine più alto di un uomo: offrire il meglio di ciò che so fare.

Il pavimento per esterno più economico che ci sia infatti è quello che dura di più. Ma soprattutto quello che rimane bello più a lungo, proprio come il primo giorno!

Ecco che, per rispondere a questa esigenza, sono partito da una considerazione più ampia: nel mercato sono presenti numerose soluzioni.

Qual è quella più adatta per chi pretende solo il meglio?

Cominciamo da qui:

Le 3 soluzioni di pavimentazione outdoor più diffuse in commercio

Pietra naturale: perché SI
E’ particolarmente apprezzata per il suo particolare pregio estetico, specie nelle forme più diffuse quali porfido, granito, travertino, pietra serena.

Pietra naturale: perché NO
Pur nella sua robustezza, è un materiale delicato, particolarmente soggetto agli impatti da trazione delle auto e, nel caso debba essere carrabile, va posizionata su massetto cementizio, il che ne snatura i contenuti estetici e la rende molto costosa.
In caso di interventi ai sottoservizi, purtroppo va rimossa con trattamenti invasivi e non è riutilizzabile. Per cui va successivamente integrata con porzioni che saranno differenti per forma e per tonalità.
Inoltre tende a macchiarsi specialmente a contatto con sostanze oleose. E’ poco resistente ai cicli di gelo e disgelo, per questo può manifestare spaccature, esfoliazioni, scagliatura o disgregazione nel tempo.

Ceramiche da esterno: perché SI
I materiali ceramici più diffusi per le pavimentazioni esterne sono i comuni mattoni in laterizio, soprattutto il gres e clinker.
Sono adatte per marciapiedi, balconi, logge, verande, terrazze e lastrici solari.

Ceramiche da esterno: perché NO
Vengono installate mediante l’adozione di colle su massetto cementizio, il che le fa risultare una soluzione invasiva dal punto di vista ambientale.
Non sono assolutamente adatte ad usi carrabili, quindi non ci possono passare sopra auto o mezzi pesanti.

Masselli autobloccanti: perché SI
Realizzati in finiture e colori diversi, quelli con finitura anticata sono molto simili alla pietra naturale, ma presentano costi molto più bassi e modalità di posa in opera davvero semplificate.
Inoltre sono considerati spesso l’unica soluzione capace di contemperare più esigenze: estetica, funzionalità, durabilità, resistenza ai carichi pesanti (come ad esempio le auto), sono eco-compatibili e disponibili in molteplici finiture diverse.
Ciò che li rende ancor più unici è la straordinaria capacità di essere riutilizzati in caso di rimozione per accesso ai sottoservizi, perché, in caso di necessità, possono essere agevolmente rimossi e riutilizzati senza sprechi.
Vengono posati a secco su sabbia di fiume.

Masselli autobloccanti: perché NO
I masselli rappresentano l’unico caso di pavimentazione che non presenta contro-indicazioni.

Quali soluzioni di pavimentazione sono preferire?

Chiarisco subito una cosa: tutte e tre le soluzioni sono esteticamente gradevoli a pari merito.

Ma dal punto di vista funzionale, i masselli autobloccanti hanno una marcia in più.

Ciò che li differenzia rispetto alle comuni pavimentazioni sono più fattori legati a:

  • carrabilità;
  • amovibilità;
  • eco-sostenibilità.

Gli autobloccanti hanno la capacità di resistere a qualunque carico, compreso il passaggio di veicoli pesanti, senza che ne venga intaccata l’originaria bellezza.

Inoltre, possono essere facilmente smontati per accedere ai sottoservizi e riutilizzati al termine dei lavori.

Infine, sono straordinariamente in linea con le esigenze ambientali perché si installano senza opere invase e, su richiesta, permettono il passaggio dell’acqua in presenza di piogge anche torrenziali. Ciò assicura ai terreni sottostanti di “respirare” e alle falde di rigenerarsi.

Ma non tutti i masselli autobloccanti sono uguali.

La prima caratteristica cui far caso nello scegliere il fornitore giusto è la qualità costruttiva: la presenza di evidenti micro-fessurazioni sugli strati superficiali li rende poco apprezzabili dal punto di vista estetico.

Per cui occorre sempre verificare che:

  1. lo strato superficiale presenti caratteristiche di uniformità,
  2. siano adatte a resistere a sollecitazioni longitudinali e trasversali,
  3. siano resistenti all’abrasione e allo scivolamento.

La documentazione tecnica a corredo e la presenza di verbali continui di controllo effettuati in laboratorio può aiutare a fare la scelta corretta.

La seconda caratteristica concerne la qualità strutturale.
Masselli prodotti con criteri poco nobili rischiano di frantumarsi in fase di posa in opera, con gravi ripercussioni in termini di sfrido e sprechi e conseguenti sovraccarichi di costi per chi li acquista.

Ci sono inoltre aziende che propongono masselli di buona finitura ma che non possiedono adeguate caratteristiche strutturali in quanto sono realizzati con materiali a bassa densità, il che li espone a lesioni evidenti nel tempo.

Occorre quindi saperne analizzare i requisiti prestazionali quali:

  • resistenza meccanica a flessione e compressione, necessarie per sopportare i carichi concentrati e le vibrazioni prodotte dalle auto;
  • resistenza ai cicli di gelo e disgelo, perché i cristalli di ghiaccio che si formano all’interno delle cavità con l’abbassamento delle temperature possono creare spaccature o fenomeni di scagliatura, esfoliazione o disgregazione;
  • resistenza all’esposizione ai raggi ultravioletti;
  • resistenza alla salsedine, fondamentale soprattutto se la tua casa si trova in zona costiera;
  • resistenza allo scivolamento, al fine di ridurre al minimo il rischio di caduta.

Una buona pavimentazione da esterno possiede dunque almeno la maggior parte delle caratteristiche su-elencate e risultare resistente, esteticamente bella e durevole nel tempo.

Infine, la terza caratteristica da non sottovalutare è il sistema con cui viene eseguita la pavimentazione: la posa in opera.

Alla base di una perfetta posa in opera dei masselli autobloccanti, ci deve essere una corretta progettazione dell’intervento che deve tener conto di almeno quattro fattori:

  1. Consistenza e caratteristiche geologiche del terreno;
  2. Destinazione d’uso;
  3. Caratteristiche dei masselli scelti;
  4. Schema di posa desiderato.

Fasi operative fondamentali della posa in opera degli autobloccanti

Particolare attenzione va posta alla preparazione del sottofondo, proprio come nel caso della fondazione di un edificio che deve essere differente a seconda della struttura di cui sarà caratterizzato.
Il sottofondo viene realizzato mediate il riporto di posa di materiali inerti opportunamente costipati a mezzo rullatura.
Il suo spessore sarà tanto maggiore quanto più instabile è il terreno. In media si calcolano circa 25-30 cm di materiali costipati. 
Le pendenze vanno create in questa fase.
Questo tipo di sottofondo sostituisce il tipico piano di posa in calcestruzzo armato con rete elettrosaldata e, a differenza di quest’ultimo, favorisce il drenaggio delle acque. Tuttavia, in casi estremi, lì dove il terreno è particolarmente cedevole o instabile, potrebbe essere più opportuno procedere con il metodo tradizionale.

Il passaggio successivo consiste nello stendere uno strato di almeno 4-5 cm di sabbia di fiume al di sopra della posa di uno speciale geotessuto (tessuto non tessuto) permeabile.
Il geotessuto serve a rendere il pacchetto di pavimentazione ancora più resistente alle sollecitazioni, evitando eventuali cedimenti dovuti ad eventi metereologici estremi.
Al di sopra dello strato di sabbia di allettamento, possono essere posati i masselli autobloccanti che vengono sistemati e definitivamente “bloccati” tra loro per mezzo dei caratteristici distanziali di cui sono dotati.

L’ultima fase consiste nel passaggio di una piastra vibrante, cui seguirà lo spargimento di sabbia di sigillatura a gralunometria molto fine che consentirà l’ottimale intasamento delle fughe.
Nella nostra azienda è presente un nutrito staff di tecnici pronti a fornire la necessaria consulenza per affiancarti nella corretta progettazione del piano di posa.

Quindi la domanda resta: Qual è il pavimento per esterno più economico e quindi quello più capace di rimanere bello e funzionale come il primo giorno? 

La soluzione come sempre è nella corretta informazione.

Per questo ho messo a punto una speciale Guida che ti aiuterà passo dopo passo a fare scelte consapevoli.  Lo scopo dunque è fornire le risposte ai tanti dubbi, con semplicità e soprattutto con chiarezza espositiva

Cosa comprende la Guida?

Comprende le risposte alle domande più ricorrenti ovvero:

  1. Quali sono i principali tipi di pavimenti
  2. Quali sono le caratteristiche principali che dovrai imparare
  3. Quali errori dovrai evitare
  4. Quali sono gli aspetti principali della posa in opera
    E tanto altro ancora.

Avrei potuto mettere in vendita questa guida, ma preferisco regalarla affinché tu sia più informato e consapevole.

Per ottenerla, ti basterà rispondere ad un breve questionario.

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