Come si posano i pavimenti autobloccanti senza commettere errori?

“Come si posano i pavimenti autobloccanti” è tra le domande più ricorrenti di chi decide di fare una scelta sostenibile per l’ambiente

Alla base di una corretta posa dei pavimenti autobloccanti, ci deve essere innanzitutto una attenta analisi dell’area e del terreno su cui effettuare l’intervento.

A seconda infatti se alla base vi sia terreno argilloso oppure roccia o addirittura cemento o una pavimentazione pre-esistente, va progettato un sottofondo adeguato anche alle condizioni di carico.

Mi spiego meglio: se la pavimentazione dovrà sostenere un traffico veicolare (parcheggio o transito di automobili), occorre prestare attenzione alla struttura portante.

Quindi, maggiore è il carico da sopportare e più rigida è la base (terreno, argilla, cemento, ecc), maggiore dovrà essere lo spessore del sottofondo.

A titolo esemplificativo, immagina che di dover montare gli autobloccanti su una pre-esistente pavimentazione in cemento o asfalto. Supponiamo inoltre che sopra ci debbano passare delle auto 1 o 2 volte al giorno.

Se il sottofondo ha uno spessore inadeguato, il transito veicolare nei giorni di pioggia abbondante determinerà il cosiddetto effetto sifonamento che causerà lo svuotamento dei giunti.

Conseguentemente, i pavimenti diventeranno instabili.

Come realizzare correttamente il sottofondo

sottofondo ideale

Informazioni più dettagliate al riguardo le trovi QUI.

Nel frattempo, ti anticipo che il sottofondo deve essere creato con pietrisco da cava e compattato mediante ripetuti passaggi di piastre vibranti in grado di compattarlo al meglio.

In questa fase, consiglio di usare il geotessuto, al fine di assicurare maggiore compattezza e stabilità nel tempo alla pavimentazione. 

Il passaggio successivo consiste nello stendere uno strato di almeno 4-5 cm di sabbia di fiume sopra uno speciale geotessuto (tessuto non tessuto) permeabile.

Il geotessuto serve a rendere la superficie di pavimentazione ancora più resistente alle sollecitazioni, evitando eventuali cedimenti dovuti ad eventi metereologici estremi.

Al di sopra dello strato di sabbia di allettamento, possono essere posati i masselli autobloccanti che vengono sistemati e definitivamente “bloccati” tra loro per mezzo dei caratteristici distanziali di cui sono dotati.

L’ultima fase consiste nel passaggio di una piastra vibrante, cui seguirà lo spargimento di sabbia di sigillatura a gralunometria molto fine che consentirà l’ottimale intasamento delle fughe.

Assistenza e consulenza gratuita

sottofondo

Lo staff dei nostri tecnici è in grado di assisterti con una consulenza preliminare gratuita e con un vasto ventaglio di manuali tecnici, ideali per approfondire ogni esigenza pratica.

Ad esempio, nel caso di pavimenti industriali e legati alla viabilità stradale, ti consiglieranno i masselli autobloccanti di più elevato spessore e una posa in opera caratterizzata da particolari accorgimenti finalizzati a garantire maggiore resistenza ad ogni tipo di sollecitazione.

Qualora la pavimentazione sia rivolta ad un traffico esclusivamente pedonale, i tecnici ti consiglieranno di utilizzare spessori minori, ma sempre tenendo conto di pendenze e realizzazioni a ridosso di muri di edifici, allo scopo di evitare infiltrazioni d’acqua dannose per le fondamenta.
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Una guida per scelte consapevoli

guida alla scelta dei migliori masselli autobloccanti

Se desideri saperne di più oppure approfondire le tipologie di pavimentazioni disponibili, ho messo a punto un prezioso documento che ti aiuterà passo dopo passo a prendere le decisioni migliori.

In questa guida troverai le risposte ai tanti dubbi e alle domande più ricorrenti quali:

  • Quali sono i principali tipi di pavimenti,
  • Quali sono le caratteristiche principali che dovrai imparare,
  • Quali errori dovrai evitare,
  • Quali sono gli aspetti principali della posa in opera,
    E tanto altro ancora.
    Avrei potuto mettere in vendita questa guida, ma preferisco regalarla affinché tu sia più informato e consapevole.

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