Il segreto delle nostre pavimentazioni ultra resistenti risale a 2000 anni fa
Ti svelo un segreto: per produrre e installare i nostri pavimenti ci ispiriamo agli antichi sistemi di costruzione delle strade romane, così garantiamo resistenza che sfida il tempo
L’esigenza di dotarsi di pavimentazioni resistenti per la costruzione delle strade è ancestrale. Risale ai tempi in cui l’uomo iniziò a spostarsi per interessi legati alla caccia e alla pesca. Il primo rozzo tentativo risale ai tempi in cui si incastravano rami e fascine per realizzare brevi tratti. Soprattutto per attraversare avvallamenti, fossati o piccole zone paludose.
La continua necessità di conquista del territorio ha poi spinto l’uomo a ricercare soluzioni di pavimentazioni resistenti ancor più evolute al fine di rendere agevoli i cammini, in particolare per esigenze di natura militare.
Si iniziò a costruire tratturi compattando dapprima i terreni e, poi, dovendo rendere le strade agevoli anche in caso di abbondanti piogge, si passò ad utilizzare massi di roccia selezionati. Questi ultimi, opportunamente accostati, dettero vita ai primi assi viari di collegamento tra luoghi lontani, percorribili anche con mezzi pesanti, come carrozze cariche di persone e merci.
Le pavimentazioni resistenti di allora sono oggi definite segmentali
Le pavimentazioni dell’epoca vennero realizzate mediante accostamento di blocchi di grandi dimensioni perfettamente squadrati.
La maggiore regolarità geometrica di questi elementi permetteva infatti di ridurre l’ampiezza delle fughe ottenendo una superficie pavimentata più regolare e, quindi, più adatta al veloce transito dei convogli militari.
Le fughe venivano riempite con sabbie molto fini. Queste ultime, costipandosi per effetto dell’acqua piovana, contribuivano a “bloccare” tra loro le pietre e consentivano un efficace drenaggio delle acque meteoriche.
Le strade erano costruite secondo un preciso criterio: alla base vi era uno strato di sassi e argilla, statumen, poi un secondo strato, rudus, fatto di pietre, mattoni rotti, sabbia, tutti impastati con calce. E ancora: un terzo strato, nucleus, di pietrisco e ghiaia e una copertura, summum dorsum, di lastre levigate di pietra che combaciavano le une sulle altre appoggiate sul nucleus.
Il nome strade deriva proprio da questa caratteristica, cioè l’essere costruite a strati (viae stratae).
Da allora sino ad oggi, quelle strade sono rimaste ancora intatte.
Si sono svuotati solo i giunti, lasciandoci credere che fossero inadatte a viaggiare in maniera confortevole. In realtà, in origine erano quasi lisce e, nello stesso tempo, resistenti alla pioggia, al gelo e alle inondazioni. E non necessitavano di riparazioni.
Le prime pavimentazioni di questo genere sono oggi definite segmentali e coincidono con quelle create con i moderni masselli autobloccanti.
Dai blocchi di pietra ai masselli autobloccanti: cambiano i materiali ma NON le caratteristiche di resistenza
Da allora ai giorni nostri, sono mutati i materiali ma la tecnica di realizzazione non è cambiata.
Anzi, il segreto di pavimentazioni resistenti da noi prodotte si ispira proprio a quei sistemi.
Certamente oggi non usiamo i blocchi isodomici, ma i cosiddetti masselli autobloccanti. Questi ultimi seguono le stelle logiche ma sono più pratici da movimentare grazie alle moderne caratteristiche dimensionali e fisiche. Pesano molto meno e sono molto più piccoli.
Il resto non è cambiato. Si posa come 2000 anni fa.
Ciò fa sì che le attuali pavimentazioni abbiano le stesse caratteristiche di resistenza di quel tempo, a patto di essere installati con i metodi da noi indicati all’interno delle nostre guide.
Il moderno sistema di posa in opera ispirato a 2000 anni fa
I masselli autobloccanti si posano su letto di sabbia di fiume adeguatamente compattati. La costanza dimensionale e prestazionale è assicurata da un processo di produzione industriale che ne garantisce anche il perfetto bloccaggio.
Possiedono caratteristiche di resistenza ben superiori rispetto ad altre pavimentazioni sia nei confronti di carichi concentrati verticali sia di sforzi tangenziali. Resistono anche oli, agenti chimici, abrasioni ed escursioni termiche, rendendoli adatti anche per installazioni in zone industriali.
Un altro vantaggio è che, una volta installati, non richiedono di attendere per il loro utilizzo, diminuendo così i costi dovuti ai disagi e alla inoperatività della zona.
I loro costi sono maggiori del 5-15% rispetto alle pavimentazioni tradizionali, ma la scarsa necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria, la facilità di riutilizzo e la minor produzione di scarti a fine del ciclo vitale rendono conveniente questo tipo di opera.
Le tecniche di produzione ne hanno abbattuto il costo, rendendo conveniente questo tipo di pavimentazione per molti interventi sia di carattere pubblico che privato; utilizzando masselli di materiali adeguati si può rimpiazzare l’asfalto, garantendo un livello estetico più gradevole e prestazioni superiori.
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