Meglio porfido o masselli autobloccanti per i piazzali esterni?
Ecco un’analisi completa per decidere se utilizzare tra porfido o masselli autobloccanti per la pavimentazione di piazzali esterni
Scegliere di pavimentare i piazzali con porfido o masselli autobloccanti fa parte di un processo decisionale che mette al centro tanti interrogativi.
Destinazione d’uso, economicità, resistenza sono solo alcune delle problematiche da prendere in considerazione.
Quindi è giusto farsi qualche domanda.
Finora abbiamo imparato che i masselli autobloccanti sono quelli più resistenti tra tutti, ma è giusto chiederci se siano la soluzione migliore anche per altri aspetti.
Iniziamo dal fattore estetico.
Nel caso dei masselli autobloccanti, il valore della scelta delle finiture e delle combinazioni di posa resta al di sopra di ogni aspettativa. Qualunque sia la destinazione d’uso, i masselli soddisfano ogni velleità con estrema facilità.
Il porfido richiama certamente la pietra naturale, ma da qualche anno anche i masselli autobloccanti permettono di eguagliare altrettanto bene quest’ultima, ma con un vantaggio in più: il fattore resistenza e facilità di posa.
Il confronto tra porfido masselli autobloccanti vede questi ultimi le scelta vincente, in quanto danno spazio a fantasia e creatività.
Resistenza
Premesso che entrambi possono essere impiegati per la realizzazione di piazzali, i masselli hanno qualche punto in più a favore.
Infatti, mentre una pavimentazione in porfido ha bisogno del rivestimento in resina poliuretanica per resistere di più, i masselli sono più robusti e durevoli per natura.
A tal proposito, qualcuno insinua che gli autobloccanti possano cedere per via della sua tipica posa su sabbia di fiume, ma NON E’ AFFATTO VERO.
Anzi, proprio le peculiarità segmentali e l’originale sistema di installazione consente di raggiungere prestazioni inarrivabili con altre soluzioni. Per questo, vengono impiegati con successo per sopportare carichi e sollecitazioni molto intense.
Con i dovuti trattamenti, possono resistere ad eventuali aggressioni chimiche come idrocarburi e olii combustibili.
Differenze di posa tra porfido o masselli autobloccanti
L’installazione del porfido prevede la creazione di un massetto in calcestruzzo con rete elettrosaldata, altrimenti non riuscirebbe a sopportare le spinte delle forze-peso soprastanti e i possibili movimenti sottostanti del suolo.
Quindi in tal caso occorrerebbe realizzare uno strato di circa 12 / 15 cm., il cosiddetto “magrone”, in cemento con una rete elettrosaldata che funge da armatura all’interno. Successivamente, le piastrelle di porfido vengono installate come un normale pavimento secondo linee parallele. Infine, si procede con la boiacca.
Occorre attendere più tempo tra una fase e l’altra di lavorazione al fine di consentire al cemento di consolidarsi.
La posa in opera dei masselli autobloccanti invece è molto più semplice, eco compatibile ed economica.
Avviene tramite stesura di uno strato di 6/8 cm di sabbia silicea e successivo accostamento dei blocchetti. Il lavoro viene completato mediante la sigillatura dei giunti (sempre con sabbia) e successiva vibro-compattazione.
A questo punto, la pavimentazione è immediatamente fruibile.
Ne ho parlato approfonditamente qui: https://www.vibrotek.it/posa-masselli-autobloccanti/
Manutenzione a costo quasi zero per i masselli autobloccanti
Soprattutto se prevedi che, in futuro, tu debba accedere ai sottoservizi per far passare cavi o tubi, devi sapere che i masselli ti danno una marcia in più.
Infatti, possono essere rimossi e re-installati in modo agevole: basta sollevarli e poi ri-accostarli. In pratica, non ci sono costi di manutenzione, al di là di quelli di manodopera.
Nel caso del porfido, invece, è necessario distruggere tutto lo strato di pavimentazione e acquistare le piastrelle compromesse.
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